Diversi studi clinici dimostrano che l’OSA(S) è associata a un aumento del rischio di diabete, di alcuni tipi di cancro e di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari come l’ipertensione, la malattia coronarica e l’ictus. Inoltre, l’OSA(S) è associata a una diminuzione della qualità della vita (QoL), a una riduzione delle prestazioni lavorative e a un aumento del rischio di incidenti stradali.

EPIDEMIOLOGIA DELL’OSAS
Secondo i dati epidemiologici riportati in uno studio condotto dal Centre for Research on Health and Social Care Management dell’università Bocconi di Milano, a soffrire di apnee del sonno di vario grado sarebbero in Italia 24 milioni di persone tra i 15 e i 74 anni (il 54% della popolazione adultl’impatto socio-economico delle apnee ostruttive del sonno (Osas) in Italia ammonta a 31 miliardi di euro all’anno, 520 euro a residente costituito per il 60% da costi sanitari diretti, per il 36% da costi indiretti dovuti a morbilità e per il 4% da costi diretti non sanitari. Un peso significativo delle Osas – valutabile in circa 9 mld – è legato al sotto-trattamento considerando che, su 12 milioni di italiani che ne soffrono in modo medio-grave, meno di 500 mila hanno ricevuto una diagnosi e poco più di 200 mila sono in cura.a), di cui circa 12 mln affetti appunto in forma moderata-grave (il 27% degli adulti, per il 65% maschi). Tuttavia, incrociando pareri di esperti e dati forniti dall’Associazione apnoici italiani, si stima che solamente 460 mila pazienti con sindrome Osas moderata-severa siano diagnosticati (4% della prevalenza stimata) e appena 230 mila trattati (2%).
L’OSAS determina numerose patologie cardiovascolari, metaboliche, neurologiche.
L’OSAS determina numerose patologie cardiovascolari, metaboliche, neurologiche ed anche neoplastiche.
L’OSAS e patologie cardiovascolari.


La Apnea Ostruttiva del Sonno (OSA) rappresenta un fattore di rischio indipendente per le malattie cardiovascolari, comportando maggiore incidenza di ipertensione arteriosa, aritmie, scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica e ictus.
I meccanismi chiamati in gioco a spiegare l’associazione tra OSA e patologie cardiovascolari sono molteplici e tra loro connessi.
È noto che i ripetuti episodi di occlusione delle vie aeree durante il sonno, determinando una riduzione dell’ossigeno ed un aumento dell’anidride carbonica nel sangue (ipossiemia e ipercapnia), oltre che rapidi e ricorrenti cambiamenti della pressione intratoracica, attivano una larga varietà di risposte del sistema nervoso autonomo ed emodinamiche.
Il sistema cardiovascolare è pertanto continuamente esposto ad uno “stress neurormonale” che si ripete numerose volte ogni notte, caratterizzato da ampie e ripetute oscillazioni dell’attività del sistema autonomo, dei valori della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.
IPERTENSIONE ARTERIOSA
L’OSA è un noto fattore di rischio indipendente per l’ipertensione arteriosa e, a sua volta, l’ipertensione è una condizione frequentemente riscontrata nell’apnea notturna.
Circa il 30% dei pazienti con ipertensione arteriosa sistemica presenta apnea notturna, mentre il 50% dei pazienti con apnea notturna è affetto da ipertensione arteriosa sistemica. In diversi studi è stato osservato che nei pazienti OSAS non si verifica la fisiologica riduzione della pressione arteriosa durante il riposo notturno.
ARITMIE
La presenza di alterazioni del ritmo del cuore (aritmie) è da 2 a 4 volte più frequente in pazienti affetti da disturbi respiratori nel sonno.
Circa la metà di queste aritmie è costituita da un rallentamento patologico della frequenza cardiaca (arresti sinusali e blocchi atrioventricolari di secondo grado). Il rischio di morte improvvisa durante il sonno (tra mezzanotte e le sei del mattino) per cause cardiache nei soggetti OSA è significativamente più alto rispetto ai soggetti non affetti da OSA.
FIBRILLAZIONE ATRIALE
L’OSA è associata a molteplici meccanismi che possono essere implicati direttamente o indirettamente nella genesi della fibrillazione atriale.
Studi clinici hanno evidenziato che negli individui con meno di 65 anni la presenza di OSA è predittiva nei confronti dell’incidenza di fibrillazione atriale. Il repentino aumento dell’attività del sistema nervoso simpatico durante le apnee può infatti portare all’attivazione di particolari circuiti nel sistema elettrico del cuore che possono iniziare una fibrillazione atriale.
SCOMPENSO CARDIACO
Studi clinici hanno documentato che la presenza di OSA conferisce un aumento del rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco di oltre 2 volte, indipendentemente da altri fattori di rischio noti. La presenza di OSA espone il cuore a numerosi fattori che possono comprometterne la funzione. Il meccanismo più ovvio attraverso il quale l’OSA può portare allo sviluppo o alla progressione dello scompenso cardiaco non è la sola ipertensione arteriosa sistemica, ma anche l’aumentata incidenza di ischemia miocardica, la ridotta contrattilità dovuta all’ipossia (carenza di ossigeno nell’organismo) e le variazioni emodinamiche indotte dalla ricorrente negativizzazione della pressione intratoracica per l’eccessivo sforzo respiratorio.
L’OSAS e patologie neurologiche.

Diversi studi hanno scoperto che l’OSA(S) è associata a un aumento del rischio di ictus e alcuni disturbi neurologici, come le malattie neurodegenerative, ictus, epilessia e cefalea. L’OSA può accelerare l’insorgenza del deterioramento cognitivo lieve e del morbo di Alzheimer e potrebbe anche rappresentare un fattore di rischio indipendente
per il morbo di Parkinson. L’OSA è anche frequente nell’atrofia multisistemica. L’OSA può indurre convulsioni attraverso l’ipossiemia cerebrale con conseguente stress ossidativo. L’OSA rappresenta un fattore di rischio per l’ictus anche fatale morte, principalmente legato alla disfunzione endoteliale, con la formazione di aterosclerosi causata dall’ipossia attraverso lo stress ossidativo.
Esiste una forte associazione tra OSA la cefalea da apnea del sonno, descritta come un mal di testa mattutino ricorrente,
OSAS e cancro
Il meccanismo fisiopatologico fondamentale che caratterizza l’OSA è rappresentato dall’ipossia intermittente cronica notturna (CHI) che genera una cascata infiammatoria cronica che determina un danno epiteliale vascolare diffuso di tipo pro-aterogeno ; lo stesso meccanismo infiammatorio cronico potrebbe promuovere lo sviluppo di cancro attraverso la liberazione di fattori angiogenetici. L’esposizione a CIH nell’uomo può determinare l’origine della neoformazione cellulare maligna e aumentare la progressione e la diffusione metastatica a distanza. In un’analisi di 1.522 pazienti partecipanti allo Wisconsin Sleep Cohort Study, i soggetti affetti da OSA grave erano esposti a un rischio quasi di cinque volte superiore di sviluppare il cancro .
CONSEGUENZE DELL’OSAS
Richiedi un consulto medico gratuito sulla epidemologia e sulle conseguenze dell’OSAS al Dr. Prof. Rosario Marchese Ragona.
COMPILA IL MODULO DI RICHIESTA CONSULTO GRATUITO